Bocce, tutta azzurra la prima passerella mondiale

Nel 1983 l’Italia inaugurò l’albo d’oro della sfida iridata seniores delle bocce di raffa. De Sanctis: “Il prossimo anno a Roma il battesimo di quello juniores”

Daniele Di Chiara

3 settembre
– Milano

Tribune svizzere del Palapenz di Chiasso. Duemila in piedi. Scatta un applauso interminabile. L’Italia è campione del mondo di bocce. E’ mezzanotte in punto di sabato 10 settembre 1983. Sul podio sorridono quattro formidabili polsi azzurri: Afro Molinari, Angelo Papandrea, Dante D’Alessandro e Bruno Suardi. Hanno messo il loro sigillo sul battesimo iridato della specialità raffa. Assieme alla passerella mondiale seniores, promossa in occasione del 50esimo di fondazione della Federbocce elvetica, si giocò anche l’Europeo e la Coppa intercontinentale, altre due ouverture dove l’Italia confermò la sua supremazia. Un settembre da ricordare con l’inchiostro rosso. Un settembre in cui ha spiccato il volo l’aquila tricolore che, da sempre leadership indiscussa della raffa, fino ad oggi ci ha regalato nei mondiali ben 44 medaglie d’oro.

CAMPIONI IN VETRINA

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Tagliare il primo nastro iridato non è stato facile. Settant’anni fa, Il 28 gennaio 1950, nasce a Lugano la Federazione Internazionale Italo – Svizzera. Pochi mesi dopo. Il 12 giugno, un altro passo avanti con la creazione della Fbi, Federazione bocciofila internazionale. Il 3 settembre 1983 la Fbi si trasforma nell’attuale Cbi, Confederazione boccistica internazionale. Il giorno dopo si alza il sipario sul mondiale. Per promuovere questo evento il citì della nazionale italiana, Piero Bassi, aveva portato gli azzurri in giro per il mondo. Bisognava far conoscere e propagandare il gioco di raffa per assicurare il successo al mondiale. Tra i polsi eccellenti che diedero spettacolo sulle corsie internazionali c’era anche Marco Giunio De Sanctis, allora under 23, convocato nella nazionale maggiore per l’incontro di Lorient, in Francia. De Sanctis, oggi al vertice della Federbocce italiana, ricorda quegli anni ruggenti. “Eravamo giovani e caricatissimi, orgogliosi della nostra maglia azzurra. Ero assieme ad altri due under, Mussini e Cestelli, a fianco di mitici campioni tra cui Ippoliti, Riva, Papandrea, Micca, Bertolatti e Luccarini. Vincemmo 12-0. Un’esperienza straordinaria”.

I BABY A ROMA

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Oggi, con ben altri e più onerosi impegni sulle spalle, il presidente guarda avanti. Ha messo in moto una macchina che, pur mantenendo le sue peculiarità di gioco sociale e per tutti, sta modernizzando da cima a fondo questo sport puntando in particolare sui giovani e le donne. “Il primo mondiale di Chiasso ha scritto una pagina storica inaugurando una splendida stagione per il gioco di raffa che si è diffuso e fatto apprezzare in tutti i continenti. A questo straordinario percorso farò fare un ulteriore salto di qualità. Il prossimo anno, a Roma, organizzeremo il primo mondiale juniores. Un appuntamento spettacolare, una ventata di gioventù che arriverà da tutti i continenti e che ancora una volta sottolineerà la bellezza delle bocce, uno sport moderno dal cuore antico”.

3 settembre 2020 (modifica il 3 settembre 2020 | 15:19)

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