Che festa per le medaglie olimpiche. Nespoli e Boari: “L’appetito vien mangiando“

Al Salone d'Onore del Coni premiatri anche i medagliati alla Paralimpiade di Tokyo, Virgilio, Petrilli, Mijno e Travisani. Malagò: "Brava Fitarco, la Federazione che fa meno differenze tra normodotati e paralimpici"

Guido Lo Giudice

23 ottobre
– Milano

Gli azzurri premiati al Salone d'Onore del CONI
Gli azzurri premiati al Salone d'Onore del CONI

La Fitarco ha celebrato i protagonisti azzurri al Salone d'Onore del Coni: gli arcieri che hanno conquistato un podio ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo, tutti gli atleti titolari allo Yumenoshima Park Achery Field e lo staff tecnico che hanno permesso al tiro con l'arco italiano di vivere un'estate davvero fantastica che ha portato in dote 5 podi complessivi. Alla presenza del Presidente Coni Giovanni Malagò, del Presidente Cip Luca Pancalli, del Segretario Generale Coni Carlo Mornati e del Direttore Generale di Sport e Salute Diego Nepi Molineri sono stati celebrati il bronzo di Lucilla Boari, prima medaglia femminile nella storia del tiro con l'arco italiano ai Giochi, l'argento di Mauro Nespoli che, dopo quattro partecipazioni olimpiche ha ottenuto il primo podio individuale che fa seguito all'argento a squadre di Pechino 2008 e all'oro a squadre di Londra 2012.

Mauro Nespoli, 33 anni,  argento nella prova individuale maschile di tiro con l'arco alle olimpiadi di Tokyo 2020.
Mauro Nespoli, 33 anni, argento nella prova individuale maschile di tiro con l'arco alle olimpiadi di Tokyo 2020.

L'Italia a Tokyo è arrivata a quota 9 medaglie vinte: dopo il bronzo individuale di Giancarlo Ferrari a Montreal ’76 e a Mosca ’80, dopo il bronzo a squadre ad Atlanta ’96 con Bisiani, Frangilli e Parenti, l'argento a squadre a Sydney 2000 con Di Buò, Bisiani e Frangilli, l'oro individuale di Marco Galiazzo ad Atene 2004, l'argento a squadre a Pechino 2008 con Di Buò, Galiazzo e Nespoli, l'oro a squadre a Londra 2012 con Frangilli, Galiazzo e Nespoli, a Rio 2016 arrivò un 4° posto della squadra femminile composta da Sartori, Mandia e Lucilla Boari. Con Tokyo 2020, per la prima volta, sono arrivati 2 podi nella stessa edizione.

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Lucilla Boari, 24 anni, prima medaglia femminile nella storia del tiro con l'arco italiano ai Giochi
Lucilla Boari, 24 anni, prima medaglia femminile nella storia del tiro con l'arco italiano ai Giochi

Per quanto riguarda le Paralimpiadi l'Italia ha firmato la decima edizione consecutiva con almeno una medaglia vinta, raggiungendo quota 31 podi in 13 edizioni. A ricevere il premio dopo aver vinto in Giappone tre medaglie sono stati: Maria Andrea Virgilio bronzo nel compound open, Vincenza Petrilli argento nel ricurvo open e il duo mixed team composto da Elisabetta Mijno e Stefano Travisani nel ricurvo open.

Elisabetta Mijno e Stefano Travisani argento nella gara a squadre miste
Elisabetta Mijno e Stefano Travisani argento nella gara a squadre miste

Di questi quattro arcieri tre erano esordienti; Virgilio, Petrilli e Travisani, mentre per Mijno si tratta del terzo alloro, dopo l'argento individuale di Londra 2012 e il bronzo mixed team di Rio 2016.

Vincenza Petrilli, 31 anni, argento nel ricurvo open
Vincenza Petrilli, 31 anni, argento nel ricurvo open

La premiazione

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Successivamente sono stati chiamati davanti alle autorità il Coordinatore Tecnico della Nazionale Olimpica Sante Spigarelli e il Commissario Tecnico della Nazionale Paralimpica Guglielmo Fuchsova. Dopo di loro gli alti atleti titolari a Tokyo 2020: Tatiana Andreoli e Chiara Rebagli per le Olimpiadi, Asia Pellizzari, Eleonora Sarti, Giampaolo Cancelli e Matteo Bonacina per le Paralimpiadi. Poi i tecnici Natalia Valeeva, Matteo Bisiani e Amedeo Tonelli, i coach para-archery Antonio Tosco, Stefano Mazzi e la fisioterapista Chiara Barbi e tutti gli altri membri dello staff tecnico: per quanto riguarda la Nazionale Olimpica Giorgio Botto, assistente del Coordinatore Tecnico, lo psicologo Manolo Cattari, il fisioterapista Andrea Rossi, il preparatore atletico Jacopo Cimmarrusti e per quanto riguarda lo staff della Nazionale paralimpica Luigi Zanon, preparatore atletico e Claudio Schiraldi, medico federale.La premiazione è conclusa con il ringraziamento ai Gruppi Sportivi Militari che hanno permesso a molti arcieri della Nazionale di potersi dedicare a tempo pieno alla loro crescita agonistica arrivando a vette internazionali: Fiamme Oro, Aeronautica Militare, Fiamme Azzurre e Marina Militare.

Le dichiarazioni

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Giovanni Malagò: "Il presidente Scarzella ha coltivato molto bene questo seme che ha premiato il lungo percorso della sua dirigenza con i risultati di Tokyo. Mi fa piacere notare che la Fitarco è la Federazione che fa meno differenze tra normodotati e paralimpici. E gli atleti che sono qui ne sono testimonianza".

Luca Pancalli : "Ringrazio il Presidente Scarzella che è anche membro da anni della giunta Cip e anche Oscar De Pellegrin grandi produttori di medaglie. Abbiamo sofferto con Mario allo stadio, sotto la pioggia, ma alla fine siamo stati ripagati da grandi risultati. Ringrazio la Fitarco perché si è sempre impegnata e ha sempre rispettato gli impegni presi".

Carlo Mornati: "Quella di Tokyo è stata un'esperienza fantastica, di comunità. Siete stati bravissimi. Ricordo che è stata una delle giornate più calde quando sono stato allo stadio del tiro con l'arco. Ma ne è valsa la pena. Spesso siamo concentrati sulle squadre ma le medaglie individuali hanno un grande peso e non è facile in questo sport dove sono pochi millimetri e decidere per la vittoria o la sconfitta. Tanto più in questa occasione dove sono arrivate due medaglie individuali. Tra poco c'è Parigi: come Preparazione Olimpica siamo pronti a supportarvi".

Diego Nepi Molineris: "Per diventare campioni nel tiro con l'arco servono metodo e qualità straordinarie. Bisogna arrivare a quel 10 e ogni volta che ci riuscite ci avete messo cuore, sacrificio e anima. Nel mio ufficio c'è un bersaglio con una freccia nel 10. Magari non ci arriviamo al 10 ma ci avviciniamo e ogni giorno ci impegniamo a dare qualcosa di più per fare meglio e dare di più".

Maria Andrea Virgilio: Alla domanda se ha finalmente deciso di dire a chi dedica il suo bronzo, risponde: "Non ancora, mantengo il segreto sulla dedica. Ne riparliamo a Parigi".

Enza Petrilli: "Neanche ci pensavo alla medaglia, ero partita solo per partecipare. Poi, quando ho visto le cose andare per il verso giusto ho insistito fino alla fine".

Elisabetta Mijno: "Dopo l'eliminazione nell'individuale allo spareggio dovevo riprendermi e nel misto ci è mancato pochissimo per arrivare all'oro. A Rio avevo vinto il bronzo nel mixed team e adesso mancano solo 3 anni a Parigi. Non sono lunghi come i 5 anni attesi per andare in Giappone.

Stefano Travisani: "Tokyo per era un sogno che per fortuna si è trasformato in realtà. Per Parigi il sogno è passato: ora gioco con la realtà e insieme a Elisabetta sarebbe bello salire un altro gradino".

Lucilla Boari: "Il ringraziamento va a tutti e vedere tutte le medaglie a Tokyo è stato emozionante. Uno dei momenti più belli è stata la cerimonia di apertura: da fuori sembrava triste e spoglia, ma fidatevi, là dentro abbiamo cantato l'inno ed è stato uno dei momenti più emozionanti della mia vita".

Mauro Nespoli: "La medaglia individuale ha un sapore differente. Ero partito male ma sono riuscito a rimettere a posto la situazione fino a giocarmi il podio. L'appetito vien mangiando: Parigi è vicina, mi devo dare da fare perché come atleta non ho ancora molti anni davanti. L'obiettivo è di raggiungere il massimo: una medaglia individuale, una nel mixed team e una con la squadra maschile".

23 ottobre – 09:26

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