Il presidente della Federgolf: "A Roma numeri da capogiro con 700 milioni di incasso per il Paese"
Matteo Dore
30 gennaio – 07:59
Che la Ryder Cup sia stata un successo sportivo è innegabile: il trionfo europeo è stato clamoroso e la sua eco ha raggiunto pure chi guarda il golf da lontano. Anche l’organizzazione ha superato tutti gli esami. Rimane però qualche nuvola economica, emersa dai bilanci della Federgolf, che ha portato a nuove polemiche che hanno meravigliato il presidente Franco Chimenti: "Con la Ryder Cup il golf, sport considerato da molti come troppo elitario, ha fatto ricredere la maggior parte dell’opinione pubblica, ma non i soliti detrattori. Quelli che da sempre criticano i grandi eventi sportivi, visti erroneamente come spreco e non come opportunità. Dimenticando che l’industria dello sport è fondamentale per il Paese e genera il 3,4% del Pil italiano con 102 miliardi di euro di ricavi".
Con chi ce l’ha, Presidente Chimenti?
"Con chi ha ignorato numeri da capogiro, come quelli relativi ai 271.191 spettatori arrivati a Roma da 85 Paesi diversi generando un indotto economico incredibile per un progetto pluriennale, quello della Ryder Cup, che una volta concluso, nel 2027, avrà prodotto un indotto superiore alle attese. L’evento di Roma ha stabilito record su tutti i fronti, sebbene tutti i proventi della manifestazione siano finiti, come da contratto, all’ente organizzatore, Ryder Cup Europe. Anche grazie alla Ryder, il 2023 è stato un anno boom per il turismo".
Quali sono stati i risvolti per Roma e per l’Italia?
"Oltre 620 milioni di telespettatori in più di 190 Paesi, 100.000 passaggi in tre giorni sulla Metro B, biglietti sold out, green fees raddoppiati in tutta Italia, 70.000 prenotazioni di stanze d’albergo solo a Roma che corrispondono al 20% circa dell’occupazione delle camere della Capitale, per una valutazione complessiva di 250 milioni di euro. A tutto questo vanno aggiunti gli incassi di bar, ristoranti, con turni anche alle due di notte, negozi di moda per lo shopping, con una spesa pro-capite per il vitto di 150 euro al giorno e di altre 200 euro di spese extra, secondo i dati della Fipe Confcommercio Roma secondo cui il fatturato complessivo dei pubblici esercizi ha raggiunto la cifra di 215 milioni di euro. L’incasso globale è quindi di circa 700 milioni di euro. Peraltro, secondo i dati ricevuti dall’Ente Bilaterale Turismo del Lazio, nel periodo di settembre-ottobre 2023, ci sono stati 3.291.000 arrivi (1.200.000 italiani, 2.091.000 stranieri) per un totale di 7.203.962 presenze, con un aumento del 25-27% rispetto allo stesso periodo del 2022. Con la Ryder Cup, inoltre, abbiamo lasciato un’eredità infrastrutturale che ha cambiato il volto di Roma nel quadrante nord-est, rifacendo strade e sbloccando la Tiburtina, dopo 15 anni di tentativi. Il tutto grazie al sostegno del governo, della Regione Lazio, del Comune di Roma e di Astral".
Numeri da capogiro. Ma cosa ci dice dei conti federali?
"Fece scalpore l’emissione della garanzia governativa per 97 milioni di euro. Ebbene, non abbiamo escusso un solo euro… E che non si pensi che la Federazione non abbia faticato in questo 2023 appena conclusosi. Sono state profuse energie incredibili da parte di tutti. Il fabbisogno finanziario della FIG, nel 2023, è stato certamente importante, ma è da considerarsi come pienamente sostenibile; si tratta di 13 milioni di euro, coperti per 6,9 milioni tramite indebitamento con l’Istituto per il Credito Sportivo e, per 5,5 milioni tramite contributi, non a fondo perduto, assegnati in maniera trasparente dai ministeri più interessati all’evento. Il nostro progetto ha ricevuto il sostegno di cinque governi diversi perché quello della Ryder Cup era un progetto vincente e virtuoso, che ha prodotto grandi benefici economici al Paese".
Quindi, a Ryder terminata, l’esito è diverso da quanto accaduto in passato per analoghi eventi sportivi internazionali?
"Per otto anni non abbiamo fatto altro che lavorare a testa bassa. Le richieste di Ryder Cup Europe sono state elevate fin dal principio, così come i costi della Federazione che, con il supporto pieno del Governo, ha sostenuto con fondi propri parte degli investimenti necessari. E alla fine la spesa è stata inferiore a quella del budget di candidatura: 138 milioni di euro contro i 159 inizialmente previsti. Peraltro, proprio per evitare ogni tipo di spreco e ottimizzare le risorse, ci siamo guardati bene dal costituire un comitato organizzatore, puntando soprattutto sulle nostre risorse interne. Quindi, come vede, l’esito è diametralmente opposto rispetto a quanto normalmente accaduto in Italia per altri grandi eventi sportivi internazionali. Mi faccia infine ricordare che uno studio di KPMG del 2015 prevedeva un incremento del gettito erariale in ragione della Ryder Cup pari a 83,7 milioni di euro".
Secondo il piano di rientro previsto dalla Federazione, nel 2027, quando si concluderà il progetto Ryder Cup, ci saranno brutte sorprese o i conti torneranno in ordine?
"È una promessa. E io le promesse le ho sempre mantenute. Entro il 2027 i conti relativi al progetto saranno coerenti con i piani previsionali approvati, garantendo quindi la copertura dei costi della Ryder Cup".
Però i tesserati italiani non sono cresciuti come si sperava.
"Ho sempre detto che l’aumento dei tesserati si sarebbe fatto registrare dopo la Ryder, proprio grazie all’effetto che questo evento avrebbe generato. L’impatto della pandemia è stato devastante per tantissime realtà sportive, ha frenato la crescita dei nostri tesserati e provocato il rinvio, dal 2022 al 2023, della Ryder Cup italiana. Prorogando una serie di spese impreviste, rallentando i lavori. Nel mezzo, anche una guerra che, oltretutto, ha causato un aumento esponenziale dei costi. Si è appena concluso il PGA Show di Orlando, la più grande fiera di golf al mondo, dove l’Italia, anche grazie coordinamento dell’Enit, ha riscosso un successo incredibile. Sono tantissimi gli americani e non, che hanno preso tutte le informazioni necessarie per organizzare la loro, prossima vacanza golfistica in Italia. A dimostrazione che l’effetto Ryder è più vivo che mai".