LA RIFORMA
—
"La riforma dello sport è arenata da oltre due anni – esordisce il presidente della Federbocce, Marco Giunio De Sanctis – In extremis, prima della fine del governo Conte, sono stati approvati decreti legislativi importanti, ma non è stato risolto il problema più rilevante della governance istituzionale dello sport italiano. Abbiamo cinque interlocutori: CONI, CIP, Ministro, Dipartimento, Sport e Salute SpA. Non è possibile andare avanti in questo modo, perché servono meno interlocutori istituzionali e maggiore chiarezza quanto a ruolo, competenze e vigilanza". "Con il nuovo Governo mi auguro arrivi un tecnico delegato allo sport che, insieme al CONI, al CIP e alle Federazioni Sportive, possa portare a compimento una riforma dello sport con punti di riferimento certi e stabili", ha incalzato De Sanctis. "In questa fase servono anche ulteriori fondi, ridotti al lumicino perché ormai è da un anno che si protrae l'emergenza sanitaria, a causa della quale le attività hanno visto un brusco e sostanziale rallentamento", le parole del presidente della FIB. "Stiamo vivendo un momento in cui occorre fare di necessità virtù e prevedere anche nuove forme di introiti, uniformandoci a tutte le altre Federazioni – ha spiegato De Sanctis – Penso alla formazione, alle tasse sull'omologazione dei nuovi impianti e corsie di gioco, a quelle sulla vendita formalmente autorizzata delle bocce a carico delle aziende interessate che, a differenza degli altri sport, non hanno mai versato alcunché alla FIB per l'omologazione formale degli strumenti ufficiali di gioco". "Il mondo sportivo è in fermento anche per il rinnovo dei vertici istituzionali di CONI e CIP – ha ricordato De Sanctis – È importante, in questo caso, votare i candidati migliori che abbiano la capacità di dare una svolta allo sport italiano con competenza, trasparenza e onestà, ma anche accordando più considerazione alle Federazioni Sportive in fase decisionale".