De Sanctis dopo la rielezione: "Dobbiamo piacere agli altri e non solo a noi stessi". Il presidente del Coni, Malagò: "Bello notare la capillarità della disciplina sportiva delle bocce, un patrimonio unico, un’eccellenza dello sport italiano"
Giuseppe Formato
28 ottobre
– Milano
Due stati d’animo analoghi, ma, al contempo, differenti: l’emozione delle prime luci dell’alba e quella di qualche ora dopo. Negli occhi del presidente della Federbocce, Marco Giunio De Sanctis, la realizzazione di una visione ambiziosa. Prima il colpo d’occhio del Centro Tecnico Federale di Roma, che ha lasciato tutti spiazzati. Un mix tra eleganza e raffinatezza, gusto e stile. D’altronde, nel marzo 2017, all’indomani della sua prima elezione al vertice della Federbocce, De Sanctis fu chiaro: occorreva costruire un’immagine nuova a una delle più importanti Federazioni Sportive Nazionali. I tempi erano cambiati, ma per la Federbocce sembrava che il tempo fosse rimasto sospeso.
Accoglienza
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I delegati chiamati al voto, nel passaggio tra l’area accrediti alle sale approntate per ospitarli in piena sicurezza, sono rimasti piacevolmente sorpresi da un’accoglienza in grande stile. Non era semplice ricevere Presidenti di Società, Rappresentanti degli Atleti e dei Tecnici abbinando la sicurezza al buon gusto. Primo obiettivo della giornata raggiunto.
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Pensieri
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Intanto, in attesa del discorso e del voto, negli occhi e nella mente di Marco Giunio De Sanctis i tanti anni trascorsi nel mondo delle bocce: da giovane promessa del boccismo azzurro, da atleta della nazionale della specialità Raffa, vincitore anche di un titolo italiano individuale juniores nel Volo, proprio a Torino (tra i pochi a eccellere in due specialità differenti), tantissime gare nazionali (anche diverse classiche), da dirigente di società fino ad arrivare al vertice della FIB. L’emozione di ripercorrere una strada analoga, in tema di lungimiranza e abnegazione, a quella del compianto Sandro De Sanctis, uno dei propulsori del movimento boccistico italiano.
Malagò
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L’emozione è stata il leit motiv di una giornata destinata a restare nella storia delle bocce italiane, perché, per i tanti delegati di società, la soddisfazione di ascoltare il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, parlare dello sport delle bocce. "Qui (al Centro Tecnico Federale, ndr) mi sento a casa", così ha esordito Malagò, entrando subito in empatia con l’attenta platea. Passare dai luoghi comuni sulle bocce ad ascoltare la massima istituzione sportiva italiana parlare della disciplina come un appassionato è stato un toccasana per tutti coloro che hanno partecipato all’Assemblea Elettiva Nazionale. "È stato impressionante vedere come il popolo delle bocce sia sempre presente – le parole del Presidente Giovanni Malagò –. È bello notare la capillarità della disciplina sportiva delle bocce, un patrimonio unico, un’eccellenza dello sport italiano. Conosco bene i numeri importanti della FIB".
Il popolo delle bocce
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La giornata non poteva iniziare nel migliore dei modi per De Sanctis, visibilmente emozionato, ma sempre grintoso, soprattutto quando ha presentato la sua relazione programmatica, rivolta già all’immediato futuro. Il popolo delle bocce non si è mai arreso al Covid, dimostrandolo anche all’Assemblea Elettiva. Quorum dei votanti al 60% e tanto ordine, assicurato soprattutto grazie a una macchina organizzativa, che ha rasentato la perfezione.
Applausi
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Gli istanti del voto sono stati quelli più carichi di emozione, quest’ultima esplosa poi in felicità: 90,62%. Gli applausi per il De Sanctis bis e per il Presidente la liberazione dopo un 2020 difficile, coronato dal tributo del mondo delle bocce. Il "suo" mondo.
L'indomani
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Il day after trascorso già in ufficio. L’emergenza sanitaria non consente soste e De Sanctis già impegna il nuovo Consiglio Federale a decidere su come proseguire l’attività sulla base del DPCM, presentato dal premier Giuseppe Conte negli stessi istanti in cui, il giorno prima, veniva rieletto De Sanctis coi nuovi consiglieri. Nella giornata del 27 ottobre, il Consiglio Nazionale del Coni ha ribadito la contrarietà dello sport italiano all’attuale bozza di riforma e confermato il proseguimento dei Congressi elettivi, nazionali e territoriali.
Il giorno dopo
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"Un risultato strepitoso, che mi dà più forza ed energia per andare avanti, perché le società bocciofile hanno confermato che la strada tracciata è quella giusta", così De Sanctis ventiquattro ore dopo la sua rielezione. "È il momento della compattezza, coesione e collaborazione – le parole del presidente federale –. Le società sportive possono aiutarci a proseguire la strada intrapresa, migliorando laddove ci sia da fare qualche correzione".
L'unità
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Unità per De Sanctis vuol dire anche un obiettivo ambizioso, "tutte le regioni devono praticare Raffa, Volo, Petanque, attività paralimpica e Beach Bocce. Tutte le società sportive dovrebbero svolgere attività giovanile, femminile e paralimpica, come già fanno i 23 CAB istituiti". E, in tal senso, già molto è stato fatto negli ultimi quattro anni. Basti pensare alla Petanque, fino al 2017 praticata in tre regioni, oggi in nove. Il confermato presidente federale pensa anche al Sud del Belpaese, dove "occorre lavorare per far sì che nel Mezzogiorno d’Italia uno sport così popolare e accessibile a tutti possa arrivare ai numeri del Centro-Nord".
Immagine e comunicazione
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"La vera dimensione dello sport delle bocce – il pensiero di un soddisfatto De Sanctis – sta passando soprattutto grazie a tutto il lavoro svolto su immagine, comunicazione e marketing, attraverso progetti di brand identity. Siamo una Federazione Sportiva Nazionale con una grande organizzazione sportiva e lo stiamo dimostrando con numeri e fatti, che fanno da contraltare ai vecchi luoghi comuni. Attraverso la comunicazione ci siamo rivolti all’esterno: dobbiamo piacere agli altri e non solo a noi stessi, che siamo già appassionati alla disciplina. Il potenziale dello sport paralimpico nelle bocce è enorme – sottolinea De Sanctis –. Tutte le persone con qualsiasi tipo di disabilità possono giocare a bocce e pochissime discipline possono permetterselo. Le bocce possono essere praticate anche dai disabili gravissimi nelle palestre, oggi chiuse. In questo settore, possiamo prefissarci obiettivi illimitati. Qui sta la grande forza sportiva e sociale della nostra Federazione".
Riforma dello sport
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Grande esperto di Diritto Sportivo, De Sanctis rilancia sulla riforma, su cui è intervenuto più volte negli ultimi mesi: "Mi auguro che il ministro Spadafora e le istituzioni governative parlino anche con tutte le Federazioni Sportive Nazionali e col mondo dello sport più in generale". "La riforma è partita per depotenziare il Coni, che, invece, dovrebbe riacquistare la propria centralità – ha concluso De Sanctis –. Non sono d’accordo su diversi aspetti della riforma, soprattutto sulla sovrapposizione di ruoli e competenze e di organismi deputati a gestire lo sport in Italia". I tanti stati emotivi di domenica 25 ottobre 2020 lasciano spazio al senso di responsabilità di De Sanctis, per continuare a guidare quell’opera di rinnovamento e di proiezione al futuro della disciplina sportiva delle bocce.
28 ottobre 2020 (modifica il 28 ottobre 2020 | 18:31)