Biellese, 20 anni, due ori mondiali, un argento individuale e due titoli italiani: è il gioiellino del Gaglianico. Con una passione: allevare mucche, ne ha sei
Mauro Traverso
25 giugno – 12:29
– Milano
Il pubblico ebbe modo di conoscerlo ad Alassio in occasione dell’edizione 2016 della Targa d’Oro, quando, in compagnia di Riccardo Marzanati, iscrisse il nome del vercellese Jolly Club di Buronzo nell’albo d’oro della Targa Junior, e di apprezzarne le qualità tecniche allorché mise in bacheca il secondo e terzo trofeo, nuovamente con Marzanati e nel 2018 con il fratello Edoardo. Lui è Gabriele Graziano, vent’anni festeggiati il 10 febbraio scorso, ex teenager rampante del barnum boccistico, due ori mondiali, a coppie e tiro di precisione, un argento individuale e due titoli italiani (individuale e combinato). E’ il gioiellino del Gaglianico, sotto le cui insegne ha disputato due final four del massimo campionato del volo, ed è in attesa di consumare le ultime due giornate di qualifica per sapere se potrà disputare ancora la terza semifinale, Pontese permettendo.
All’età di cui di solito la mente è un frullato di sogni e speranze, lui, col suo certificato di garanzia boccistico e un diploma di tecnico agrario, coltiva un passatempo particolare: alleva mucche. A Mongrando, sulle colline del Biellese, dove risiede con i genitori Gianfranco e Monica e il fratello Edoardo. “E’ una passione – dice Gabriele – che mi ha trasmesso nonno Ilario, mancato dodici anni fa. Me ne occupavo già quando c’era lui. Ora ne ho 6. Sono mucche biellesi sia da latte che da carne. Ingrassiamo i vitelli e quel poco di latte lo usiamo per fare formaggi. E’ un hobby. Lavorare nella stalla è distensivo. Mio padre mi da una mano “.
Mungere le mucche non è come affrontare un campionato del mondo, ma Gabriele, che misura gesti e aggettivi, non spendendo troppe parole, coniuga le due passioni allo stesso modo. E sa essere protagonista di una personalità agonistica di risalto che lo espone più di quanto non tenda a defilarlo il suo carattere alieno dalla chiassosità, specie quando cura le sue mucche. In attesa di un nuovo lavoro – attualmente fa il cantoniere comunale – sui campetti nel cortile dietro casa, con il fratello Edoardo cerca di mantenere vivo il contatto con l’attrezzo boccia .Perché ai polsi ci pensa il forcone per pulire la stalla.
25 giugno – 12:29