Tutti d’accordo, tifosi e addetti ai lavori. Soddisfatta la PGA of America. E Guy Kinnings, direttore del progetto lato europeo dice: “Un’edizione straordinaria, spero che sia stata d’ispirazione per i ragazzi italiani”
Silvia Audisio
3 ottobre
– Milano
«Semplicemente perfetta questa Ryder Cup». Parola di cinque tifosi venuti dalla Svezia per dare supporto alla stella nascente Ludvig Aberg, «siamo qui per lui, gli abbiamo sempre camminato accanto». Sono una famiglia, nonni, figlia e due nipoti. Cinque come le lettere di Aberg, una per ciascuno sulla maglietta azzurra e gialla; sopra la A però, hanno messo una piccola O per ricordare al mondo la pronuncia corretta. Il sogno è quello del colpo vincente giocato proprio dal giovane svedese che sta per partire nel match numero 7 di domenica mattina (ma non andrà cosi perché sarà Tommy Fleetwood a chiudere la partita). Di questa Ryder Cup tutta italiana dicono: «L’intero setup è perfetto, grandioso, siamo davvero contenti. C’è un bel mix, tante cose da offrire a tre generazioni di golfisti come siamo noi. Rimarremo a Roma qualche giorno in più per visitare la città, questa volta senza sacca ma vogliamo tornare presto a giocare».
«Potrebbe essere un 10 per la Ryder di Roma, ma gli Stati Uniti stanno perdendo e quindi per ora il nostro voto è un 9». Così sabato Cal Franklin, capitano dei Vikings, i chiassosi American Marshals che sostengono il team USA da otto edizioni. Un gruppo di 13 amici di Minneapolis (che si considerano il tredicesimo uomo della squadra americana) con tanto di elmetto e corna, che studiano per mesi canti e ballate ad hoc per ogni Ryder Cup e si presentano in campo «loud and proud». Uno è naturalmente dedicato all’Italia.
Nel loro voto ci sono «un grande torneo, il sole, la cucina e Roma». E c’è anche chi è arrivato con moglie il 14 settembre, passando per Sicilia, Napoli e Firenze. «Una bellezza». Se lo dice il californiano Doug Ferguson, probabilmente il giornalista di golf più esperto e più premiato al mondo (trent’anni con Associated Press), il giudizio pesa. A partire dal campo. «Un grande percorso, che per la Ryder Cup non dev’essere il più bello in assoluto: il Marco Simone è il palcoscenico giusto, la presentazione perfetta, il terreno che permette agli spettatori di vedere bene anche se non sono vicini». E poi «l’Italia è la California d’Europa. Il posto è bellissimo, l’organizzazione molto fluida, il miglior cibo che abbia mai trovato. Inoltre ogni evento di golf è destinato a crescere se è vicino a una città importante; anche se da qui non la vediamo, sappiamo che Roma con tutta la sua storia è qui vicina, e gli americani si fermeranno dopo la gara per visitarla. L’annuncio dell’Italia aveva sorpreso, certo tutti conoscono i campioni italiani ma non i vostri campi. Ora credo che qui il golf sarà più visibile (non come il calcio naturalmente), anche se ancora non sappiamo quanti benefici la Ryder Cup abbia portato alla Francia dopo Parigi 2018».
«Spettacolare». Con infinite Ryder Cup alle spalle, John Huggan scrive dal 1986 per il magazine americano Golf Digest. «Unico appunto i ritardi dei bus, ma alla fine è la cosa meno importante, alla gente interessa il golf e tutti stanno passando giornate meravigliose; ci sono punti di osservazione perfetti per gli spettatori, che riescono a vedere più buche insieme». Gli fa eco poco dopo un fan inglese che a bordo fairway dice agli amici, «è davvero un percorso molto piacevole da camminare». Soddisfatta la PGA of America, che amministra l’evento insieme a Ryder Cup Europe. Così come Guy Kinnings, direttore del progetto lato europeo che dice, «speriamo che questa straordinaria edizione abbia catturato l’immaginazione, non solo dei fan di golf, ma degli sportivi di tutto il mondo che l’hanno seguita, e che sia stata d’ispirazione per i ragazzi italiani. La sintesi perfetta al microfono di Cara Banks per la cerimonia di premiazione: «Da oggi in poi, senza dubbio, Italia e golf sono due parole che possono essere pronunciate insieme». Non tutti ci credevano ma a Roma è andata così, l’edizione migliore di sempre.
3 ottobre 2023 (modifica il 3 ottobre 2023 | 17:25)