Jacklin e quel putt “regalato” da Nicklaus: “È lo spirito della Ryder”

Mr. Ryder Cup, proprio lui, il giocatore inglese che ha segnato la storia della grande sfida. Sette volte consecutive in campo dal 1967 al 1979 quando non c’era chance per il vecchio continente (sei perse e una pareggiata). Poi quattro volte capitano (1983-’89) e una svolta epocale per la squadra che con lui iniziò una storia di successi, addirittura oltreoceano. Con Tony Jacklin alla guida del team gli americani fecero un passo indietro e qualcuno disse, “allora questi ragazzi sull’altra sponda sanno davvero giocare”. Qualche passaggio fondamentale per Mr. Ryder Cup. The Concession, Royal Birkdale 1969: Jack Nicklaus concesse a Jacklin un putt per pareggiare partita e match, fu il primo pari di sempre. I due uscirono dal green abbracciati, e oggi un riconoscimento (The Nicklaus-Jacklin Award) tiene alto lo spirito del gioco e dell’evento premiando decisioni chiave per sportività, lavoro di squadra e performance. Furono entrambi capitani e avversari nel 1983 in Florida, pari la domenica fino a due partite dalla fine: poi l’Europa perse di un soffio. Ma c’era vicina, e andò a vincere (1985, The Belfry) la sua prima Ryder Cup dopo 28 anni. Ripetendosi anche fuori casa nel 1987 (Murfield Village, Ohio). Una storia la sua (tra i primissimi a giocare in America, con un Open e uno US Open in tasca) che ha raccontato in un libro, complice il tedio forzato da covid (Tony Jacklin: Mr. Ryder Cup Journey, Pegasus Elliot Mackenzie, Amazon €12,11). A Roma sarà a bordo campo per tutta la settimana e festeggerà anche i cinquant’anni dalla vittoria nell’Open d’Italia 1973, giocato tra Olgiata e Acquasanta.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *