Luraghi, da compagno di squadra di Pirlo a campione di bocce: che storia!

Al Brescia giocò con Pirlo, oltre a condividere la stanza con Buffon nell'Italia U17. Poi l'infortunio alla schiena prima di un'amichevole al Camp Nou. Ora è un fenomeno nella Raffa

Francesco Servadio

15 dicembre
– Milano

Accovacciato a sinistra Marco Luraghi accanto a Pirlo e Baronio
Accovacciato a sinistra Marco Luraghi accanto a Pirlo e Baronio

Quella di Marco Luraghi è una storia particolare. Nato a Melzo (Comune alle porte di Milano) quarantaquattro anni fa e proveniente da una famiglia di bocciofili, prima di diventare un “gigante” della specialità Raffa sognava di fare il calciatore. L’attuale capitano dell’Mp Filtri Caccialanza di Milano ha avuto la sua grande occasione, nel mondo del pallone, a 13 anni: “Giocavo sia a calcio, sia a bocce. Poi, nel 1989, venni contattato dal Brescia, la cui prima squadra gravitava tra la Serie B e la Serie A. Oltre a disputare la partita nel fine settimana mi allenavo tutti i giorni, perciò facevo il pendolare tra Melzo e Brescia con il treno”, esordisce la “bandiera” dell’Mp Filtri. Era il Brescia di mister Mircea Lucescu (ingaggiato nel ’91) e di Gheorghe Hagi (’92-’94), quest’ultimo soprannominato il “Maradona dei Carpazi”. “Nelle giovanili ho giocato con Pavarini, Pirlo e Baronio. Con gli ultimi due rispettivamente per tre e per due anni. Nella Nazionale Under 17 ho conosciuto anche Totti, Nesta, Morfeo e Buffon. Con quest’ultimo ho condiviso la stanza”, prosegue Luraghi.

Il Brescia l’aveva ceduto, in prestito, al Pergocrema, in C2. “Purtroppo mi sono infortunato alla schiena e di fatto la mia carriera calcistica è terminata tra i 19 e i 20 anni. Peccato, perché pochi giorni dopo l’infortunio avrei dovuto affrontare il Barcellona al Camp Nou, in amichevole, con il mio Brescia. Ho tanti rimpianti, ma tra i ricordi più belli conservo comunque l’ottimo risultato ottenuto al torneo di Viareggio e la partecipazione a un torneo in Portogallo con la Nazionale Under 17, insieme a Buffon e Totti”.

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Obbligato ad abbandonare il calcio, Marco Luraghi si è dedicato completamente alle bocce, insieme a suo fratello Paolo (anch’egli calciatore, fino all’Eccellenza). Il suo mito è Serafino Gatti. Nella Raffa, Marco ha conquistato titoli mondiali e italiani: un fenomeno! “Non dimenticherò mai, tra le altre, le vittorie del titolo italiano individuale di Marotta con l’Mp Filtri di Milano, nel 2001, il Mondiale per Club con la Mediolanum nel ’98, a Teramo, il Mondiale a squadre nel 2007, in Brasile e gli scudetti con l’Mp Filtri Caccialanza, in particolare il primo, in quanto inaspettato”. A proposito della Caccialanza: “Il nostro obiettivo futuro è vincere il titolo e confidare di disputare il Campionato del Mondo per Club. La squadra della prossima stagione sarà composta dal sottoscritto e da mio fratello Paolo, oltre che dai miei due idoli, Mirko Savoretti e Luca Viscusi, da Massimo Bergamelli, da Tommaso Gusmeroli, da Sebastiano Invernizzi e da Pietro Passera. Cosa consiglio ai più giovani, che alleno, in qualità di istruttore? Per ora immergetevi nel gioco!”.

15 dicembre 2020 (modifica il 15 dicembre 2020 | 12:20)

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