Le medaglie individuali
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Dopo i successi delle squadre sono arrivati i match per il podio individuale che hanno avuto come cornice i ruderi del parco archeologico di Carsulae. L'Italia rimpingua il suo bottino facendo risuonare l'inno di Mameli grazie alla vittoria di Cinzia Noziglia nell'arco nudo: l'arciera delle Fiamme Oro ha bissato l'oro già vinto a Terni nei mondiali del 2015 andando a superare in finale l'austriaca Rosemerie Leitner 36-34. Elisa Baldo nel compound conquista invece il suo primo titolo mondiale battendo in finale la svedese Ida Karlsson, nell'unico match per l'oro concluso allo shoot-off: 39-39 (11*-11). Sempre nel compound sfuma il bronzo di Irene Franchini che perde il match con l'austriaca Ingrid Ronacher 34-30. L'Italia è però regina nel longbow, grazie all'esordiente Cecilia Santacroce e Giuliano Faletti. La prima ha superato in finale, in un derby tutto azzurro, Ioana Bassi 31-23 (e pensare che poteva essere un podio interamente italiano, visto che la tre volte iridata Giulia Barbaro è stata battuta nella finalina dall'argentina Martina Noale 21-18). Per Giuliano Faletti il primo oro mondiale in carriera è arrivato grazie alla vittoria sul francese Guillame Quetel per 28-26. A queste medaglie individuali si aggiungono l'argento e il bronzo nell'arco istintivo di Sabrina Vannini e dell'esordiente Nicola Kos, oltre al bronzo di Giuseppe Seimandi nell'arco nudo e di Marco Bruno nel compound. Un bottino che fa felice il direttore tecnico Giorgio Botto: "Dopo tante edizioni mondiali continuiamo ad essere ai vertici anche in questa disciplina: non può essere solo fortuna se in ogni finale c'era almeno un azzurro a giocarsi una medaglia. Il risultato complessivo dice che siamo stati i migliori e che le scelte sono state corrette. Vanno fatti i complimenti a un gruppo che ha saputo difendere al meglio i tanti successi ottenuti in passato. Sono molto felice per gli esordienti, che hanno subito ottenuto risultati di rilievo. Un ottimo modo per guardare al futuro con fiducia".