Ripartenza
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Una Paralimpiade non si improvvisa: ”C’è stato dietro un lavoro enorme, grazie anche alla FISIP che ha mi ha sostenuto e mi ha dato la possibilità di allenarmi costantemente e alla polisportiva Valcamonica”. Come hobby ha da sempre l’automobilismo, “Quando ho un po’ di tempo libero mi piace montare e smontare auto”, passione che l’ha portato anche ad ottenere la qualifica di operatore meccanico d’auto dopo tre anni di studi. Di giorno lavorava per una ditta di manutenzione ordinaria di furgoni, il pomeriggio si allenava in vasca. Proprio in piscina comincia il percorso agonistico di Beppe, che nel 2006 conquista l’Oro ai campionati Italiani di Lignano Sabbiadoro nei 50m stile libero classificandosi sesto nei ranking mondiali. “Non mi sono mai arreso ed ho sempre cercato di superare le difficoltà, talvolta spingendomi oltre i limiti”. Grazie alla polisportiva disabili Valcamonica prosegue l’attività agonistica: ”Ho continuato a dedicare tutto me stesso a questa disciplina mancando per un soffio la convocazione a Rio De Janeiro 2016”. Nonostante la delusione continua ad allenarsi, scoprendo e rimanendo affascinato nel 2017 dallo sci nordico anche grazie all’amico e compagno Cristian Toninelli: “Mi ha fatto provare questa disciplina e ho subito sentito dentro di me una grande sensazione di libertà”. Alla domanda sul perché abbia scelto lo sci nordico e non lo sci alpino risponde con orgoglio: “Perché mi piace faticare”. Lo sport è sempre stato un punto fermo nella sua vita: ”Ho conosciuto lo sport paralimpico in terza media, con il lancio del vortex, poi da lì è venuto il resto. Mi ha aiutato tantissimo, soprattutto nei momenti più difficili anche dal punto di vista mentale, perché ti aiuta ad affrontare anche la vita quotidiana”. Ha anche all’attivo due maratone di Berlino fra cui un ventesimo posto nel 2019: “Allo sci nordico ho anche affiancato la carrozzina olimpica. Ho chiuso in top 20, un ottimo risultato”. Lo sci nordico restava però la priorità: “La preparazione della maratona in carrozzina e del nuoto mi ha dato la possibilità di sviluppare forza fisica e resistenza, caratteristiche che servono anche sulla neve”. A supportarlo gli amici di sempre, la famiglia e la sua compagna: ”In particolare ringrazio Nonna Carla e Nadia, la mia compagna di vita”. Il sogno nel cassetto resta sempre uno, trionfare nella Paralimpiade in casa: “Sogno di fare un grande risultato, soprattutto perché saremo in Italia, ci sarà il pubblico, la famiglia, gli affetti. Partecipare ad una Paralimpiade è un’esperienza unica, disputarla in casa è un qualcosa di magico”.