Per gli azzurri dell’attrezzo più tecnologico gli allenamenti sono ripresi a luglio. Nel mirino i Mondiali e gli Europei del 2021. Il responsabile: “Pagni e Pagnoni campioni affermati, attendiamo Bruno. Settore femminile da rilanciare”
Matteo Oneto
4 settembre
– Milano
L’Italia della divisione compound ha ripreso la sua corsa. A fine luglio il primo raduno di Rovereto ha segnato la ripartenza dopo la pandemia di Coronavirus che ha cancellato tutte le gare internazionali fino a fine anno. Gli azzurri specialisti dell’arco più tecnologico, potente e preciso tra tutte le divisioni arcieristiche hanno fatto il primo passo verso un 2021 che li vedrà impegnati sia ai Mondiali che agli Europei. Anche per loro sarà una stagione lunga e difficile, da preparare con attenzione insieme allo staff capitanato dal Responsabile tecnico di settore Flavio Valesella che, a proposito del primo raduno post pandemia, dice: “nonostante il poco allenamento, i ragazzi mi hanno dimostrato una gran voglia sia di allenarsi che di gareggiare, sono stato piacevolmente sorpreso”.
Certezze al maschile
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Il coach degli azzurri pensa già al futuro, per questo sono stati tanti giovani convocati per il raduno della ripartenza. Il settore maschile dell’arco compound inserito nelle gare internazionali è quello più pronto alla stagione che verrà: “Siamo tra le quattro migliori nazioni al mondo – afferma Valesella – a campioni già affermati come Sergio Pagni e Federico Pagnoni, possiamo affiancare arcieri di ottima levatura. Siamo coperti per esempio con Marco Bruno, un atleta di talento si cui punto molto e che aveva già il biglietto pronto per la prima tappa di Coppa del Mondo prima che la pandemia spazzasse via tutte le competizioni”. La varietà di alternative sarà un punto di forza della Nazionale “perché oltre agli arcieri già citati, non possiamo dimenticare ragazzi del calibro di Mior, che ha già esordito, e Sut, altro nome in rampa di lancio. Poi c’è Carlo Bernardini, atleta master che ci può dare tanto”.
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Tra presente e futuro
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L’Italia compound maschile è quindi già pronta a giocarsi le proprie chance nelle più importanti competizioni internazionali. Traguardo a cui aspira anche la squadra femminile per cui si sta aprendo un nuovo ciclo. Le certezze si chiamano Marcella Tonioli, Irene Franchini e Sara Ret, ma coach Valesella guarda anche al futuro: “nel settore femminile dobbiamo iniziare a ricostruire, per questo già nel primo raduno abbiamo convocato tre giovani di talento come Elisa Roner, Elisa Bazzichetto e Paola Natale, alla prima chiamata tra le senior”. La tenera età non spaventa lo staff azzurro che anzi ha già un progetto preciso per loro: “l’idea – spiega Valesella – è quella di farle esordire nelle due tappe del Grand Prix Europeo di marzo e aprile, per iniziare a testare le loro qualità ad un livello già alto”. Poi si penserà agli appuntamenti clou dell’anno, ma senza fretta, perché il rischio di perdersi sulla via del successo è sempre alto “ed è per questo che le abbiamo chiamate in Nazionale maggiore prima del compimento dei 21 anni, l’età in cui si lasciano le classi giovanili e si passa nella categoria senior, in modo da farle abituare all’alto livello con un po’ di esperienza alle spalle”.
Gli appuntamenti
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Nel mirino dei compoundisti azzurri, che nutrono la speranza di raggiungere un giorno non troppo lontano il loro inserimento nel programma dei Giochi Olimpici, questione di cui si dibatte da anni, ma che al momento prevede la presenza di questa divisione solo ai Giochi Europei e ai World Games, ci sono oltre al Grand Prix e alle tappe di Coppa del Mondo previste per il 2021, due appuntamenti clou: gli Europei Outdoor, ad Antalya, in Turchia, che inizieranno il 31 maggio e si concluderanno il 6 giugno e, dal 19 al 26 settembre, i Mondiali Outdoor di Yankton, negli Stati Uniti. In queste occasioni saranno chiamati a mantenere i colori azzurri ai massimi livelli, come da tradizione.
4 settembre – 13:45