La mattina del sabato finisce con gli americani storditi dalle sberle ricevute. Forse è un’immagine un po’ cruenta, ma è difficile raccontare la magnitudo del risultato che si sta costruendo al Marco Simone senza usare metafore forti. Dopo 12 match l’Europa guida 9½-2½. Sette punti di vantaggio, per vincere la 44ª edizione della Ryder Cup adesso mancano solo 5 punti da raccogliere in 16 incontri. Non è finita solo perché nello sport non si deve mai festeggiare prima della matematica certezza, ma è chiaro che la strada per gli europei è tutta in discesa. Gli americani, che non vincono da noi da 30 anni, rischiano davvero di dover aspettare il 2027 per rirpovarci. C’è stato un match che è finito direttamente nella storia: Victor Hovland e Ludvig Aberg hanno battuto Scottie Scheffler e Brooks Koepka 9&7, la più netta vittoria di sempre in un match di Ryder Cup. Aberg, svedese di 23 anni, è professionista da meno di quattro mesi e non ha mai giocato in un major. “Non so nemmeno cosa dire o da dove cominciare. Ovviamente è stata una giornata incredibile ma, cosa più importante, ci siamo divertiti e abbiamo sentito il sostegno del pubblico”.
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