Tiro con l’arco: il più antico degli sport… moderni

Fitarco e Gazzetta intraprendono un nuovo percorso insieme per raggiungere un obiettivo: proporre agli appassionati informazioni, approfondimenti, interviste e storie sul mondo del tiro con l’arco

3 agosto
– Milano

Fitarco e Gazzetta intraprendono un nuovo percorso insieme per raggiungere un obiettivo comune: proporre agli appassionati sportivi informazioni, approfondimenti, interviste e storie sul mondo del tiro con l’arco. Prendiamo la mira, vogliamo far centro nella curiosità e nella voglia di conoscenza di chi ama lo sport, per far comprendere ai lettori della rosea quanto sia affascinante la disciplina arcieristica, il più antico degli sport moderni…

Londra 1908, tiro con l'arco.
Londra 1908, tiro con l'arco.

Le origini

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L'origine del tiro con l’arco si perde nella notte dei tempi: l'arco ha accompagnato l'evoluzione dell'uomo quanto la ruota e il remo. Storicamente questo attrezzo può farsi risalire a circa 50.000 anni fa. In tutte le più antiche civiltà l'arco e la freccia hanno avuto un ruolo ben definito sia per la guerra che per la caccia. In epoche più recenti il lungo arco (longbow) da guerra degli arcieri inglesi ebbe la meglio contro le armate francesi nel Medioevo. Non minore ruolo ebbe il corto arco delle orde mongole di Gengis Khan all'alba del XIII secolo.

L'attrezzo sportivo

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La strada dell'arco come attrezzo sportivo prende le mosse sul finire del XVIII secolo, in Inghilterra, con la costituzione nel 1781 della «Royal Toxopholite Society», che organizzò le prime gare a carattere agonistico su distanze di 100, 80 e 60 yards. Un secolo più tardi, nel 1879, negli Stati Uniti venne costituita la «National Archery Association», mentre la prima competizione a carattere internazionale si svolse in Francia, a Le Tocquet, alla vigilia della I Guerra Mondiale.

I giochi olimpici

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Il tiro con l'arco ebbe il suo più pieno sviluppo negli anni ’20. La costituzione della Federazione Internazionale (FITA) vide la luce a Bruxelles nel 1931 con l'adesione di 8 Paesi, compresa l’Italia. L'arco aveva comunque già ricevuto il riconoscimento del Barone de Coubertin che l'aveva inserito nel programma dei Giochi Olimpici di Parigi 1900, St.Louis 1904, Londra 1908 e Anversa 1920. La Federazione internazionale però non riuscì più a far iscrivere la disciplina nel programma olimpico fino al suo rientro avvenuto a Monaco ‘72 (4 anni prima era stato sport dimostrativo ai Giochi del Messico). Dopo la costituzione della FITA (divenuta poi World Archery) e la nuova regolamentazione di gara, gli arcieri si trovano nella necessità di dover colpire un bersaglio a 90 metri (oggi la competizione olimpica si disputa a 70 metri) e di adeguare quindi la potenza dei propri archi.

I materiali

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Gli archi, dapprima formati da un'unica sezione di legno di tasso a curvatura unica con impugnatura centrale, subiscono numerosi cambiamenti: uso dell'acciaio al posto del legno, per poi divenire compositi a doppia curvatura, con materiali diversi come legno d’acero, fibra di vetro e leghe di magnesio, alluminio o carbonio. Anche le frecce hanno subito trasformazioni sostanziali. Dall’asta in tonchino impennata con penne naturali si è passati al legno di cedro e quindi all’alluminio e al carbonio con impennatura in materiale plastico. Le corde, dalle fibre naturali ritorte troppo elastiche, sono passate a fibre sintetiche che le rendono inestensibili. In Italia – L’arco moderno come sport approda in Italia nell’immediato dopoguerra, importato dalle truppe alleate. Gli arcieri italiani si organizzarono negli anni ‘50, per opera di alcuni appassionati di Treviso, Gorizia, Milano, Bergamo e Roma. Nel 1950 la Compagnia Arcieri di Treviso organizzò la prima gara e, nel 1961, le 6 Compagnie già costituite dettero vita alla Federazione Italiana di Tiro con l'Arco (FITARCO) che, nel giro di un paio di decenni, è divenuta una delle Nazioni leader in ambito mondiale nelle varie discipline arcieristiche.

Gasport

3 agosto 2020 (modifica il 3 agosto 2020 | 15:06)

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