Tradizione, giacche verdi e… Tiger: scocca l’ora magica dell’Augusta Masters

Ci siamo: Woods sfida Rahm e i nuovi fenomeni per il sesto titolo (come Nicklaus)

Silvia Audisio

11 aprile – 00:27 – MILANO

AUGUSTA, GEORGIA - APRIL 10: Jon Rahm of Spain plays his shot from the third tee during the Par Three Contest prior to the 2024 Masters Tournament at Augusta National Golf Club on April 10, 2024 in Augusta, Georgia.   Jamie Squire/Getty Images/AFP (Photo by Jamie Squire/Getty Images) (Photo by JAMIE SQUIRE / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

È stato archiviato anche il Champions Dinner, tappa fondamentale del martedì sera nella magica settimana del Masters. Una tavolata stellare, che ha riunito intorno al defender Jon Rham e al suo menu spagnoleggiante solo chi nell’armadio una giacca verde ce l’ha già, chi è già stato capace di vincere ad Augusta (35 gli invitati eccellenti, due gli assenti). Da oggi in campo alcuni di loro ci proveranno ancora, i più inseguiranno il sogno e altri vivranno con emozione il debutto nel tempio della perfezione. Outsider comunque pericolosi, perché qui tutti hanno in comune una qualità di gioco di livello superiore, sono i migliori del momento secondo il rigido sistema di qualifica e su invito, come ha ricordato il chairman dell’Augusta National Fred Ridley sottolinendo "noi siamo un Invitational". Inoltre, il primo major di stagione (così come gli altri tre) si chiama fuori dalla guerra dei mondi che ormai da due anni anima il golf, tra tour riconosciuti e LIV golf (quello inventato da Greg Norman con i fondi sauditi). Qui deve esserci il meglio, a prescindere. Augusta osserva e premia. Come ha fatto quest’anno con Joaquin Niemann (quarto all’Australian PGA e vincitore dell’Australian Open) che ha ricevuto un invito speciale. 

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Scottie Scheffler, numero 1 del golf mondiale. LaPresse

occhi su tiger

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Evento nell’evento è la partecipazione di Tiger Woods, che questo torneo lo ha già vinto cinque volte, l’ultima nel 2019 ormai parecchio acciaccato (un trionfo giudicato il più grande comeback nel mondo sportivo). Era uscito nel terzo round lo scorso anno, fiaccato dai dolori alla gamba, da un campo fisicamente molto impegnativo e da un tempo inclemente. Ma la tigre non è mai doma perché il gioco c’è e lui, come ha detto più volte, scende in campo solo per vincere. Pare improbabile (i bookmaker lo danno a 100) ma è il vero sogno di tutti. In campo alle 19.24 ora italiana. Sarebbe un record anche il passaggio del taglio, sarebbe il 24esimo di fila.

Il 13 aprile 1997 Tiger Woods cambiava per sempre la storia del golf. Un ragazzino nero vinceva i Masters di Augusta in un club che fino a 6 anni prima non lo avrebbe nemmeno fatto entrare. Solo nel 1990, infatti, furono ammessi i primi soci di colore

favoriti

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Il favorito indiscusso è Scottie Sheffler (dato a 3,25), che qui ha già vinto nel 2022, che è il numero uno al mondo, che ha appena trionfato back-to-back in due tornei di grande peso, l’Arnold Palmer e The Players, e "solo" secondo la settimana scorsa in Texas. Il suo gioco sembra al momento su un altro pianeta e la quota lo sottolinea (tee time 16.42). Il più vicino inseguitore è Rory McIlroy, dato a 10. Nessuno scende in campo con una pressione maggiore. L’irlandese ha un gioco che non è secondo a nessuno, ha vinto quattro major ma mai il Masters, dove torna per la sedicesima volta. Raramente nei top cinque, qualche débâcle in dirittura d’arrivo, due volte fuori dal taglio nelle ultime tre edizioni e un putt che questa stagione gli crea i problemi maggiori: non le premesse migliori dovendo affrontare i micidiali green di Augusta. 

altri

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Poi ci sono Jon Rahm, il defending champion (in partenza alle 16.30) e Brooks Koepka (19.36), giocatori che i major li sanno vincere, che l’anno scorso hanno dato spettacolo nell’ultimo round per il titolo (hanno quote simili, dato a 11 il primo e a 12 il secondo). C’è Jordan Spieth che il Masters sa come giocarlo, giacca verde 2015 e secondo l’anno dopo, sei volte nei top dieci (in campo alle 19.48). In tanti sembrano pronti all’impresa. Forse quella di Ludvig Aberg, che come una meteora è piombato (e ha già lasciato il segno) nel mondo professionistico e in Ryder Cup. Oppure quella di Will Zalatoris, già secondo nel 2021al debutto. O sarà finalmente la volta di Xander Schauffele che ci ha provato ripetutamente (sei partenze, tre volte nei top dieci e secondo nel 2019)? È certamente pronto al grande passo Viktor Hovland. Da oggi sarà il campo ha dettare la sua dura legge con l’aggiunta di condizioni meteo piuttosto brutte nella prima giornata di gara.

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